Immaginate di immergervi in un’atmosfera dal sapore medievale, in una mistica ambientazione che richiama antichi culti religiosi e pagani, dove l’equilibrio dei sensi si può facilmente riassumere con un proverbio latino: “Venerem sine Libero et Cerere frigere”. Valicando le barriere della lingua questo remoto aforisma ci suggerisce che “senza Bacco e Cenere, si raffredda Venere”, dove le tre divinità stanno a indicare rispettivamente il vino, il cibo e l’amore. Questa triade divina, simboleggiando una parte essenziale delle gioie concesse all’uomo mostra in modo indiretto la relazione esistente tra le tre fonti di godimento. Seguendo questa linea gli studenti (tra i quali spicca il nome del maestro fumettista italiano Magnus, pseudonimo di Roberto Raviola nato e vissuto a Bologna, la cui arte ha conquistato l’intera Europa) della famosa Goliardica Balla dell’Oca hanno dipinto l’intera sala con affreschi raffiguranti i loro riti e le loro tradizioni che mettono in scena le tre fonti di godimento nel loro modo di affrontare la vita. L’Osteria fu sede della suddetta Goliardica Balla dell’Oca fin dal 1958 e, ancora oggi, si conserva la famosa colonna alla quale venivano legate le matricole in attesa del processo studentesco.